Ma dove sono tutti quanti?

ET telefono casa

Nella fantascienza esistono moltissime storie sugli alieni. Vengono subito in mente film come ET, Incontri ravvicinati del terzo tipo, L’Invasione degli ultracorpi; gli universi di Star Wars e Star Trek brulicano di razze aliene che scorrazzano per il cosmo.

Anche nella letteratura gli alieni sono ben presenti: c’è la trilogia cosmica di C.S. Lewis, la miscellanea di razze ostili nel ciclo di Old Man’s War di John Scalzi, gli strani alieni commercianti nel Ciclo di Chanur di C.J. Cherryh, gli alieni superintelligenti in Contact di Carl Sagan, i ragnacci giganti in Starship Troopers, e molti, molti altri.

Uno fra i pochissimi scrittori che ha creato un universo in cui l’umanità ha colonizzato tutta la Galassia ma non ha incontrato nessuno, nemmeno il più piccolo alieno intelligente, è stato Isaac Asimov nel suo Ciclo della Fondazione. Venticinque milioni di mondi abitati e nessun omino verde in giro.

Ma dove sono tutti quanti?

E se avesse avuto ragione Asimov? Se nessuno avesse mai incontrato gli alieni perché gli alieni non ci sono?

Si è chiesto la stessa cosa un certo Enrico Fermi nel 1950 quando, mentre mangiava coi colleghi alla mensa dei laboratori di Los Alamos e discuteva di dischi volanti, se ne uscì improvvisamente con la frase:

Dove sono tutti?

Questo aneddoto diede origine al famoso Paradosso di Fermi, cioè:

Visto che nell’universo ci sono così tante stelle, e moltissimi pianeti attorno a esse, è ragionevole pensare che la vita si sia sviluppata in molti altri luoghi diversi dalla Terra, dando origine a civiltà intelligenti capaci di esplorare, o almeno inviare segnali nello spazio.
Ma allora perché non le abbiamo ancora incontrate?

Per cercare una risposta di solito si fa uso di una formula, enunciata nel 1961 dall’astronomo Frank Drake, che quindi prende il nome di Equazione di Drake.

La formula serve per stimare il numero di civiltà intelligenti presenti nella nostra galassia in un dato momento e si esprime come:

N=R^{{*}}~\times ~f_{{p}}~\times ~n_{{e}}~\times ~f_{{l}}~\times ~f_{{i}}~\times ~f_{{c}}~\times ~L

dove:

  • N   è il numero di civiltà extraterrestri presenti oggi nella nostra Galassia con le quali si può pensare di stabilire una comunicazione;
  • R*   è il tasso medio annuo con cui si formano nuove stelle nella Via Lattea;
  • fp    è la frazione di stelle che possiedono pianeti;
  • ne   è il numero medio di pianeti per sistema planetario in condizione di ospitare forme di vita;
  • fl    è la frazione dei pianeti ne su cui si è effettivamente sviluppata la vita;
  • fi    è la frazione dei pianeti fl su cui si sono evoluti esseri intelligenti;
  • fc    è la frazione di civiltà extraterrestri in grado di comunicare;
  • L    è la stima della durata di queste civiltà evolute.

È una formula che si basa su valori che sono largamente delle stime (per non dire che sono tirati a indovinare) e il risultato può essere molto vario. In rete ci sono tantissime stime di N, io ne ho raccolte tre, due prese da Wikipidia e una da un libro interessante che ho letto di recente: Dove sono tutti quanti?: Un viaggio tra stelle e pianeti alla ricerca della vita di Amedeo Balbi. Nella tabella i risultati.

Drake 1961
(fonte: Wikipedia)
Stima aggiornata
(fonte: Wikipedia)
Amedeo Balbi
(fonte)
R*1078
fp0.50.51
ne220.5
fl10.331
fi0.010.010.1
fc0.010.010.5
L100001000010000
N10232
tre stime del risultato dell’equazione di Drake.

C’è un sacco di spazio là fuori

Come si vede dai risultati dell’equazione di Drake, non è che sia proprio affollato di civiltà in grado di comunicare con noi, là fuori (per non parlare di quelle che vogliono parlarci). In più, si tende a scordare una cosa:

L’universo è grande, grande in una maniera inconcepibile.

Buttiamo giù qualche numero:

  • il diametro della Terra è 12.742km;
  • la distanza tra la Terra e la Luna è in media 384.400km;
  • la distanza tra la Terra e il sole è circa 150.000.000km (150 milioni di km!);
  • la distanza tra il Sole e Proxima Centauri, la stella più vicina a noi dopo il sole, è 4,23 anni luce che, in chilometri, vuol dire: 4.001.900.000.000.000km;
  • il diametro della Galassia è 105700 anni luce, cioè:
    10.000.000.000.000.000.000km

Ok, immagino che così non vi dica molto, allora proviamo a riportarci a scale più umane e immaginiamo di rimpicciolire la terra fino a farla diventare una biglia di 1cm. Allora:

  • la Luna disterebbe 30cm
  • il sole circa 118m
  • Proxima Centauri circa 3 milioni di km
  • la galassia sarebbe grande poco meno di 8 miliardi di km!

Non dimentichiamo poi che la velocità della luce, per quanto elevata, non è infinita e che niente può andare più veloce di essa, quindi, anche se ci fosse qualcuno disposto a parlare con noi, dovrebbe essere abbastanza vicino per avere una comunicazione in un intervallo di tempo sensato.

Immaginate di conversare con un ipotetico abitante di un pianeta in orbita attorno a Proxima Centauri:

  • Umani: «Ehilà, ciao!»
  • Alieni (dopo 4,23 anni): «Noi bene, voi?»
  • Umani (dopo 8,46 anni): «Bene anche noi, grazie. Che tempo fa lassù?
  • ecc. ecc.

Non molto pratico, insomma.

SETI e gli altri

Nonostante le probabilità di trovare qualcuno che ci ascolti o di sentirlo parlare siano piuttosto basse, a essere ottimisti, Qualcuno ci ha comunque provato.

Fu proprio Drake nel 1960 a proporre un programma di ricerca di intelligenze extraterrestri, nato poi nel 1974 col nome di SETI Institute. Il SETI lavora ininterrottamente da 46 anni alla ricerca di un segnale da parte degli extraterrestri, ma non hanno trovato nessuno.

Messaggio in una bottiglia spaziale

Oltre a cercare i segnali radio degli alieni, abbiamo anche spedito dei messaggi in bottiglia spaziali: attualmente, ci sono 4 oggetti costruiti dall’uomo al di fuori del Sistema Solare:le sonde Pioneer 10 e 11 e le sonde Voyager 1 e 2.
Le Pioneer hanno a bordo una placca metallica mostrano le immagini di un uomo e una donna nudi attorno alle quali si trovano vari simboli che hanno il fine di fornire informazioni sull’origine delle sonde; mentre le Voyager trasportano un disco contenente suoni e immagini selezionate al fine di mostrare le diverse varietà di vita e cultura della Terra.

Nessuno le ha ancora trovate. E forse è meglio così, visto che, come disse Arthur C. Clarke:

Esistono due possibilità: o siamo soli nell’universo o non lo siamo. Entrambe sono ugualmente terrificanti.

Balbi, Amedeo. 2017. Dove sono tutti quanti?: un viaggio tra stelle e pianeti alla ricerca della vita. Milano: Rizzoli.
Sagan, Carl. 1997. Contact. Milano: Rizzoli.
Webb, Stephen. 2018. Se l’universo brulica di alieni… dove sono tutti quanti?: 75 soluzioni al paradosso di Fermi sulla vita extraterrestre. Tradotto da Alessia Fabbri. Milano: Sironi.

David Bowie, Life on Mars
Babylon Zoo, Spaceman
Pink Floyd, Interstellar Overdrive

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