L’altra sera ho visto un rospo. O meglio, quello che io chiamavo semplicemente rospo, in realtà è un rospo comune, Bufo bufo, che si distingue dal rospo smeraldino, Bufotes viridis, che invece ho avvistato pochi giorni dopo. Ho anche individuato una Testuggine Palustre Americana, Trachemys scripta, specie importata dall’America come animale da acquario e ora invasiva in stagni e corsi d’acqua a causa delle persone che se ne sono disfate liberandola in natura.
Come mai sono diventato così esperto in anfibi e rettili, io che fino all’altro giorno vivevo nell’ignoranza e credevo che se è verde e piccola è una rana mentre se è grosso e marrone è un rospo?
Il fatto è che, grazie a una lezione del master in comunicazione delle scienze che sto frequentando, ho scoperto iNaturalist.
iNaturalist è un progetto di citizen science e un social network dedicato alla natura: lo scopo è quello di fotografare e catalogare esseri viventi in tutto il mondo, in modo che ricercatori e chi si occupa di conservazione possano accedere ai dati per i loro progetti.
Il funzionamento di iNaturalist è semplice: ti iscrivi e puoi postare le tue foto di animali o piante, assieme ad alcuni dati, come la posizione (che di solito è salvata automaticamente) o dei commenti. Si può inserire direttamente il nome della specie fotografata oppure, e questa è la vera figata, usare il sistema di riconoscimento della piattaforma per identificare l’animale o la pianta in foto. Se l’identificazione viene confermata da almeno un’altra persona, l’avvistamento viene promosso a “research grade” e inserito in database scientifici disponibili per i ricercatori.
Vi vedo già che roteate gli occhi e pensate: «ecco che gli è venuta un’altra mania da nerd…» Beh, è vero: da quando ho installato l’app di iNaturalist sto sempre a fotografare anatre, folaghe, cigni e tutto quello che vedo, e sono felice di farlo perché mi piace che ci sia traccia delle specie attorno a me e perché spero che possano servire per qualche progetto di conservazione.
Ma non è questa l’aspetto più bello di iNaturalist, seppur sia contento di aver scoperto la differenza tra rospo smeraldino e rospo comune; quello che mi ha reso davvero felice è stato trasformare una passeggiata con mi figlio Michelangelo in un’avventura alla scoperta della natura.
Ho mostrato l’app a Miche quasi per disperazione, per distoglierlo dalla sua mania per i video di treni su YouTube, e lui si è mostrato subito entusiasta. Siamo usciti per la passeggiata nel parco e si è messo a scattare foto a tutto: fiori, alberi, farfalle, rane (queste ultime con scarsi risultrati). Mi ha chiesto di caricarle sulla piattaforma ed era interessatissimo a scoprire di che specie si trattasse.
Ora è un naturalista appassionato, si ricorda dell’app e osserva attento la natura attorno a sé, pensando a che animale o pianta sta osservando. iNaturalist è riuscito a interessare alla natura un bambino di 6 anni, fornendogli anche delle conoscenze scientifiche e probabilmente, instillandogli un germe di amore per la scienza.
Abbiamo esplorato un parco e scoperto quanti animali e piante selvatici si nascondono in un ambiente che all’apparenza sembra dominio esclusivo dell’uomo; abbiamo visto che la natura si adatta, che c’è un sacco di vita e biodiversità nascosta, che animali popolano il nostro giardino senza che noi ce ne accorgiamo. E abbiamo trovato la cosa fantastica.
E credo che questo sia un risultato incredibile per un’app.
Se vi ho incuriosito e vi interessa seguirmi su iNaturalist, questo è il link al mio profilo.